Prof. Pinocchio?


(4.12.2011)

Nella compagine governativa dei professori la consegna, finora, era stata quella del silenzio. Il cambio di stile, rispetto al troiaio berlusconiano (mi si perdoni la licenza poetica), dove il genio italico si dispiegava elegantemente attraverso pernacchie, dito medio alzato e barzellette da caserma, il cambio di stile, appunto, è stato epocale. Tutti zitti, parla uno solo: il premier Monti, ovvero Mr. Cloroformio.
Ma siccome a star sempre zitti si finisce che parlino solo i fatti, nudi e crudi, mentre altra virtù italica è che i fatti vadano narrati e interpretati, in modo che, possibilmente, si riesca a dire tutto e il contrario di tutto, il neo-ministro della sanità Balduzzi ha per primo deciso di dar fuoco alle polveri.
Prima ha fatto una comparsata da Lilli Gruber a Otto e mezzo, diciamo una manovra diversiva, dribblando ogni domanda dei due giornalisti in studio con l'esibizione di un tubolario ermetico degno di un democristiano a denominazione d'origine controllata. Un attonito Stefano Folli, del Sole 24ore, al termine della trasmissione si è limitato a consigliargli, per il futuro, uno stile comunicativo un tantino più diretto. Balduzzi l'ha preso in parola e l'altro ieri, intervenendo ad un convegno sulle malattie rare ha detto testualmente: "I cosiddetti nuovi Lea, al cui interno è previsto l’inserimento di 109 nuove malattie rare, non possono continuare ad essere solo argomento di convegni ma il loro iter dovrà essere rapidamente concluso."
Bum! L'ha sparata grossa e a Mr. Cloroformio deve essere preso un mezzo colpo. Perchè i Lea, Livelli essenziali di assistenza, diciamo la carta costituzionale del diritto alla salute, aspettano da una dozzina di anni di essere aggiornati. E il costo si aggira, a spanne, intorno al miliardo di euro.
Vedremo tra un mese, tra tre e tra sei. Se dovesse realizzarla, meriterebbe un monumento. Altrimenti l'unica novità sarebbe: Pinocchio, sì, ma Professore. Vuoi mettere la differenza?
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Anche le formiche, nel loro piccolo...


(3.12.2011)

... si incazzano. Una formichina innocua, stesa com'è in un candido lettino, con un tubicino che le pompa un po' di linfa nell'addome e un altro che le spinge aria subito sotto la testolina, un bel giorno scopre che la Giunta del Gran Consiglio regionale delle formiche, zitta zitta, ha già deciso che delle mollìche di pane stanziate per tutte le formichine ammalate come lei, ben 1 milione e mezzo di briciole di bianchissima manna verranno divorate dalle formiche parassite che si annidano ovunque, nei corridoi del Gran Consiglio, nelle cattedre dell'Università delle formiche e perfino nella grande Associazione delle formichine paralitiche.
La formichina in questione, furibonda, decide allora di scrivere, con le antennine che ancora funzionano, chiedendo spiegazioni, sforzandosi di fingere che tutto sia frutto di un malinteso: non può essere che perfino quelli che dovrebbero difendere lei e tutte le formichine come lei siano corrotti.
Ma nel suo piccolo non solo è incazzata, ma medita piani di rivolta. Quel che è troppo è troppo, anche per un'innocua formichina...
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Tiengo 'na voglia 'e fà niente...


(2.12.2011)

Non so se si scriva proprio così. Mio padre, per via che mio nonno nel 1916 era incidentalmente al servizio del Duca d'Aosta alla reggia di Capodimonte, vide la luce a Napoli, ma siamo troppo piemontesi tutti d'un pezzo per saper scrivere in dialetto partenopeo. Dovrei chiederde aiuto al mio amico Raffaele di Caserta...
Ma non è questo il punto.
Avrò avuto si e no 19 anni quando incontrai Enzo Del Re. Era fuori come un balcone, era un Dio delle percussioni, che eseguiva rigorosamente con seggiole rovesciate e con la bocca e il suo pezzo forte era appunto Tiengo 'na voglia 'e fà niente. Sarà che ho buttato giù un po' di cose sui progetti per l'assistenza domiciliare, roba importante ma noiosa quanto mai. Sarà che sono ancora perplesso della risposta dell'assessore alla salute della regione. Ad un malato di Sla che dice che per vivere così, senza nessuna copertura assistenziale, meglio morire, ha risposto che lui è impotente e che dei 100 milioni stanziati dal governo non ne sa nulla.
Sarà che sono in trepida attesa che il suddetto (assessore) mi chiami, non per niente, ma così, tanto per informarlo di un paio di cosette. Fatto sta che non mi riesce più di combinare nulla di fruttuoso.
Meno male che il mio fisioterapista, un ottimo pusher di musica d'autore, mi ha rifornito di un Peter Gabriel d'annata.
Chissà se Peter Gabriel ed Enzo Del Re si sono mai incontrati. Boh.
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