Fuor di metafora, ci contavo. Mi sono illuso che Berlusconi non avesse più presa. Il Cavaliere ha la non invidiabile capacità di ingigantire i vizi degli italiani: ha fatto diventare fenomeno di massa il voto di scambio, vi tolgo l’IMU, anzi, ve la restituisco. In cambio, datemi il voto. Sfrutta al meglio la parola d’ordine che usa da vent’anni, senza realizzarla mai: meno tasse per tutti. Ha ragione Vittorio Zucconi, noi siamo degli snob, Berlusconi è un burino, e vince.
Gli italiani dicono una cosa e ne fanno un’altra, sono dei bugiardi che ingannano anche i sondaggisti: all’estero i sondaggi sono una scienza, da noi uno sport. Questo vale anche per Grillo, solo chi vota il centro-sinistra lo dice, siamo dei fessi.
Bersani non ha semplicemente fatto campagna elettorale, mentre gli altri sparavano salve di mortaio, anch’io mi son trovato a dire: non risponde, però è una brava persona. Invece di dire che le cose andavano ribaltate, ha trasmesso sicurezza, ha fatto suo il motto democristiano della “forza tranquilla”. Ma serve a poco lamentarsi, è come sparare sulla Croce rossa, l’han scelto 3 milioni e mezzo di "notai", alle primarie. Ora ha sulle spalle la responsabilità di gestire il dopo voto, una crisi di governabilità da far tremare i polsi, senza gettare la croce all’inquilino del Quirinale sotto sfratto. Resistendo alle sirene dei governissimi.
E poi, passare la mano a Renzi il prima possibile.
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