E' scoppiata la guerra (e non me ne sono accorto)
(17 nov. 2012)
E' impressionante l’impoverimento dei ceti popolari che emerge da un’inchiesta giornalistica onesta, come quella di Corrado Formigli venerdì sera in tv. Nei mercati rionali di Torino 8 banchi su 10 sono scomparsi per mancanza di clientela; la piccola drogheria che vende dalla ricotta alla carta igienica, è costretta a far credito a pensionati e licenziati col borsellino vuoto. I gestori della drogheria, padre, madre e figlio, sono l’uno esodato, l’altra titolare del negozio, ormai prossimo alla chiusura, e il giovane, disoccupato da sempre.
I pronto soccorso delle Molinette e del Giovanni Bosco esplodono di persone, per lo più anziane, parcheggiate per giorni in assenza di posti letto e in compagnia di tre infermieri che devono badare a 40 pazienti. La regione Piemonte è ormai fallita e il comune di Alessandria da 3 mesi non paga lo stipendio ai dipendenti.
Quando ancora lavoravo a Settimo, i nostri clienti eran tutti appartenenti alle «fasce deboli» (i ricchi si possono permettere la sanità privata) e avevo sempre il polso della situazione.
È scoppiata la guerra e non me ne sono accorto.
Penso al tecnocrate Monti e allo stuolo di professori bocconiani, anche loro, come me, paralizzati non nel corpo, ma forse nel pensiero, chiusi nei corridoi paludati del potere. Chissà cosa deve esser passato per la testa ai ministri Barca e Passera, costretti a fuggire dal Sulcis in elicottero, come i generali americani dal Vietnam, mentre sotto infuriavano gli scontri.
Ma non sono gli unici a non capire: la grande borghesia stracciona abbandona il paese per lidi più esotici, fuggendo dalla rabbia popolare che sta rendendo invivibile il paese. Salvo commuoversi di fronte alla figlia di un malato Sla che, disperata, non sa più come campare. Briatore, in trasmissione, le ha offerto 500 € per un anno.
Lui e i suoi amici che esportano il nero e lo investono a Malindi, se pagassero le tasse, si potrebbero anche risparmiare l’elemosina. Ci penserebbe lo Stato.
(pubblicato su lastampa.it)
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