(1 nov. 2012)
L’incontro c’è stato, e questa è già una notizia. Puntuali alle 16 di mercoledì i ministri Fornero e Balduzzi hanno raggiunto la sede del Comitato 16 novembre nei pressi di Cagliari, dopo essere sbarcati all’aeroporto con un aereo di Stato. Li attendevano Salvatore Usala e Mariangela Lamanna, dirigenti del comitato stesso. L’incontro è stato
In Tore si vede la stoffa dell’ex sindacalista che ha avuto modo, in questi anni con la SLA, di approfondire temi sanitari e di politiche sociali. Ha aperto la riunione illustrando le richieste che han motivato lo sciopero della fame e dimostrando la sostenibilità del modello assistenziale indiretto che prevede finanziamento direttamente alle famiglie con disabilità grave.
Che è poi il modello applicato da 6 anni con successo in regione Sardegna. Il governatore Cappellacci, presente alla riunione, si è detto disponibile a portare in Conferenza delle regioni le specifiche del piano non-autosufficienze sardo.
In soldoni, quindi, è stato proposto ai ministri di quantificare la quota “prevalente” già prevista nel decreto Spending review in 350 milioni di € e di raggiungere la quota di 600 milioni di € con i risparmi previsti in sede regionale, tutto documentato e argomentato. Infine è stato chiesto di porre le basi normative per rendere strutturale quello che si configurerebbe come un organico Piano per le Non Autosufficienze.
Dove stanno le ombre? Nelle risposte dei ministri. Han chiesto 20 giorni di tempo per approfondire e stilare i primi provvedimenti. Concessi.
Il guaio è che, tanto per dargli “profondità di campo”, questa vertenza è iniziata in aprile e, a forza di temporeggiare, la fine della legislatura si avvicina pericolosamente. Gli interlocutori, gioco forza, cambieranno.
Se l’accordo di ieri non venisse rispettato, trascorreremo il natale digiunando.
(pubblicato su lastampa.it)
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